Dal Medioevo all’epoca moderna (vedi l’articolo: Il portauovo nella storia), artigiani, artisti, stilisti e designer si sono sbizzarriti nel creare infinite varianti di portauova, sia per lo stile che per i materiali utilizzati nel realizzare questo semplice oggetto, spesso “silenziosamente” presente in qualche cassetto delle nostre cucine.
Il rinnovato culto del mangiar sano e la sempre maggiore diffusione, anche in ambito urbano, di pollai domestici per l’autoconsumo delle uova rielaborate in tante e genuine ricette, stanno di fatto riportando in auge questo oggetto, che non è altro se non lo strumento ideale per gustare al meglio una delle più note varianti dell’uovo bollito, ovvero l’uovo alla coque (le altre due sono l’uovo bazzotto e l’uovo sodo).
Negli ultimi decenni, la crescente attenzione verso il “design da tavola” ha prodotto le più stravaganti creazioni, talvolta prossime ai confini del kitsch ma talvolta molto prossime all’arte vera e propria.
Portauova stravaganti
Tra le più simpatiche creazioni sono certamente da elencare i portauova che rappresentano personaggi del mondo dei fumetti, del cinema o di ambientazioni gotiche, fantasy, fantascientifiche e perfino horror.
Portauova di design
Nel mondo del design la ricercatezza delle forme essenziali, dei colori e dei materiali innovativi e inconsueti ha prodotto vere e proprie opere d’arte (anche in fatto di packaging per uova).
Idee originali, contrasti di materiali, linee morbide e avvolgenti o, al contrario, essenziali e minimaliste… tutto per trasformare un “semplice” portauovo in un prezioso ornamento della tavola (perché anche gli occhi e la mente possano nutrirsi quando mettiamo “le gambe sotto al tavolo”).