Mangime per galline fai da te: la guida completa per prepararlo in casa | Tuttosullegalline.it
Il Gallinario - Libro illustrato sulle galline e il loro meraviglioso mondo

Tutti gli appassionati di Avicoltura sanno quanto sia importante la cura che va dedicata alla corretta alimentazione dei propri animali. Certo non si tratta di un aspetto marginale per la riuscita del proprio allevamento, ma anzi, di fondamentale importanza, se si desidera progredire verso risultati sempre migliori.

In generale, per chi ha pochi animali (e anche poco tempo) a disposizione, la soluzione ottimale, che permette di ottimizzare gli sforzi coi risultati ottenuti, è quella di acquistare un mangime già pronto, scelto tra i molti presenti in commercio, scegliendone uno adatto alle esigenze dei propri soggetti (pulcini in crescita, galline ovaiole, ecc.), possibilmente meglio se biologico.
Ovviamente questo andrà eventualmente integrato dando agli animali la possibilità di usufruire di un buon pascolo ed, eventualmente, offrendo loro dei pastoni preparati in casa una o due volte alla settimana.

Ma se avete molti animali e se avete tempo di farlo, potrebbe essere interessante, ed economicamente conveniente, anche provvedere voi stessi alla preparazione di una miscela di granaglie e farine che possa fornire agli animali tutti gli elementi di cui possano avere bisogno.
Ecco dunque a seguire una guida completa che vi spiegherà ogni passaggio per la preparazione di un mangime per galline “fai da te”, sano, equilibrato e completo da un punto di vista nutrizionale.

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Mangime per galline “fai da te”: la guida completa per prepararlo in casa

Mangime per galline fai da te: la guida completa

L’acquisto, la preparazione e lo stoccaggio di grandi quantità di cereali in granella e farine ovviamente richiederà anche spazio adeguato e locali di stabulazione appositi.

Il magazzino dove conservare le granaglie e le miscele già pronte dovrebbe essere ben areato, in modo da scongiurare lo sviluppo di muffe ed evitare estremi di temperatura, soprattutto verso l’alto, in quanto i caldi estivi possono innescare processi indesiderati di fermentazione.
I contenitori per la conservazione dei cereali devono essere a prova di roditori, che altrimenti rovinerebbero inevitabilmente gli alimenti per gli avicoli.

Contenitori anti-roditori per cereali destinati agli avicoli
Un esempio di contenitori per cereali.

Meglio offrire un misto di granaglie intere o spezzate?
Per comodità e per una maggiore conservabilità, andrebbero servite granaglie intere. Purtroppo però, offrendo granaglie intere, spesso le galline faticano a nutrirsene perché inizialmente abituate ai mangimi. Ben presto poi, purtroppo, gli animali inizieranno a mostrare preferenze verso determinati tipi di sementi, così che sovente getteranno fuori dalla mangiatoia i semi meno graditi per cercare quelli più amati. Questo comportamento, oltre a rappresentare un grave spreco di mangime, aumenta il rischio di alimentare infestazioni di topi e le galline inoltre finiranno col fare una dieta squilibrata, nonostante i nostri sforzi in senso contrario.

Come spezzare e sfarinare le granaglie: il molino

Meglio quindi provvedere noi stessi a spezzare le sementi, in modo da ottenere una miscela più omogenea, dove le singole tipologie di semi siano meno riconoscibili. Diminuiremo gli sprechi, aumenteremo la digeribilità di alcuni alimenti e miglioreremo la dieta dei nostri soggetti.

Mentre alcuni alimenti (come il mais) sono già presenti sul mercato spezzati, per altri dovremo provvedere noi stessi a macinarli, utilizzando alcuni dei tanti modelli di molino elettrici presenti in commercio.
Per il mais possono essere comodi – se si acquistano direttamente le pannocchie – gli sgrana-pannocchie manuali o elettrici, che vi permetteranno di ottenere la granella che vi serve.

I molini ad uso privato sono di solito macchine di ingombro contenuto, in grado di produrre farine e spezzato di dimensioni differenti grazie all’uso di apposti crivelli dotati di fori di diametro diverso. Crivelli con fori di diametro di 8mm sono molto adatti al mais, crivelli di 5-2,5mm permettono di macinare orzo, frumento e avena, ma in questo caso meglio pulire spesso la macchina per evitare un sovraccarico di farina.
Ricordate inoltre che i molini, se non dotati di appositi contenitori raccogli-farina, rilasceranno durante l’uso parecchia polvere (e farina) nell’ambiente circostante. Occhio dunque a dove li utilizzate!

Nel video seguente un esempio di molino elettrico in funzione.

Come miscelare gli ingredienti per ottenere un mangime “fai da te” equilibrato e completo per le nostre galline

Una volta ottenuti i vari tipi di spezzato o farina, dovrete mescolarli in maniera da ottenere una miscela il più possibile uniforme. Una buona sessola in plastica o alluminio vi sarà di enorme aiuto.

I cereali più adatti a comporre la vostra miscela sono:
– Mais (Zea mays): proteine pari al 3,4%.
– Frumento (Triticum sp.): proteine pari al 13%.
– Orzo (Hordeum vulgare): proteine pari al 13,4%.
– Avena (Avena sativa): proteine pari al 12,6-14,9%.

Auto-coltivare questi cereali, in quantità adatte per il vostro allevamento, se non avete mezzi adeguati e vari ettari di terreno agricolo, risulterà praticamente impossibile; per questo vale la pena sentire un consorzio agrario e contrattare un prezzo complessivo per alcuni quintali di granaglie ad ogni tranche di acquisto.

A questi cereali unirete una percentuale di farina di soia in modo da ottenere un composto bilanciato e adeguato in termini proteici. Può essere utile, in alcuni momenti dell’anno, anche l’integrazione con semi di sorgo (Sorghum bicolor) e canapa. Ricordate che questi ultimi semi, se macinati con il mulino, rischiano di distruggersi in uno strato farinoso che tende a incollarsi agli ingranaggi del molino stesso, con conseguenti difficoltà nella pulizia della macchina. Meglio piuttosto, visto che di solito vengono inseriti nella dieta degli avicoli in quantità modeste, macinarli grossolanamente a mano con pestello e mortaio.

Tenete presente che il fabbisogno proteico dei nostri animali varia durante l’arco della loro vita e in seguito anche in base alla fase del ciclo riproduttivo in cui si trovano. I pollastrelli in accrescimento richiedono una percentuale di proteine pari fino al 23% del totale; i polli adulti richiedono circa il 18% di proteine; le galline ovaiole circa il 17% di proteine ma una maggior percentuale di grassi e calcio.

È chiaro che utilizzando solo cereali non è possibile raggiungere un’adeguata percentuale di proteine nella dieta dei nostri avicoli.
Andremo quindi a costituire una miscela più equilibrata da un punto di vista nutrizionale utilizzando ad esempio del mangime primo periodo per pulcini (al 23% di proteine) oppure della farina di soia o il cosiddetto nucleo, sempre ottenuto dalla soia (oltre il 40% di proteine).

Un esempio di mangime per galline fai da te

Facciamo ora un esempio di variazione del piano alimentare per un allevamento di polli in base all’età.

  • Da 0 a 30 giorni di vita: utilizzo di un mangime completo per pulcini, con contenuto medio di proteine pari al 23%, grassi 4%, ceneri 8%.
  • Da 30 a 90 giorni: miscela formata da 3/4 di mangime primo periodo per pulcini e da 1/4 di mais spezzato fine.
  • Da 90 giorni in poi: miscela formata da 50% di mangime per pulcini, 35% mais spezzato, 15% mix di granaglie.

A tutte le età va sempre lasciato a disposizione agli animali grit o carbonato di calcio.

Volendo utilizzare una miscela di granaglie e farina di soia, possiamo così comporla: 40% mais, 20% farina di soia, 10% orzo, 10% avena, 10% frumento, 10% sorgo.

Volendo possiamo comprare delle miscele di granaglie già pronte cui aggiungere il nucleo in quantità tale da raggiungere il valore percentuale di proteine desiderato.

Facciamo adesso un esempio pratico per capire come imparare a calcolare la percentuale di nucleo da aggiungere a una miscela di granaglie per raggiungere l’agognato valore del 17% di proteine, adatto all’allevamento delle galline ovaiole.

Abbiamo 25 Kg di miscela di granaglie all’8% di proteine. Vogliamo aggiungere una quantità “X” di nucleo al 40% di proteine per ottenere una miscela con un valore proteico pari al 17%.
La nostra equazione sarà dunque la seguente:

25×8% + Xx40% = (25 + X)x17%

200 + 40X = 425 + 17X

(40-17)X = 425-200

23X = 225

X = 225/23 = 9,78Kg

Aggiungendo a 25Kg di miscela all’8% di proteine 9,78Kg di nucleo al 40% di proteine, otterremo 34,78Kg di mangime al 17% di proteine.

Infine, anche un po’ di verdura… 🙂

Ai nostri animali farà buon pro, inoltre, anche la somministrazione costante di verdure, molto gradite se non hanno la possibilità di usufruire di un pascolo. Tra le verdure più appetite ci sono senz’altro i cavoli e le cicorie.
Potete coltivare voi stessi queste verdure in un angolo del giardino o dell’orto, per soddisfare i bisogni della vostra famiglia e dei vostri animali (oppure, se le acquistate, fate attenzione che siano almeno provenienti da coltivazioni biologiche).

Utilizzate una parcella di terreno larga minimo un metro e lunga due. Dissodate il terreno e fresatelo, non necessariamente a grande profondità. Copritelo con tessuto non tessuto e praticate dei fori regolari per inserirvi le piantine. Acquistate in agosto le piantine di cavolo e cicoria da coltivare e pronte ad essere trapiantate. Le piantine di cavolo andranno piantate a circa 50cm le une dalle altre. Le piantine di cicoria vanno piantate su file, mantenendo una distanza di 30cm tra le file e di 20cm tra una pianta e l’altra nella fila.

Le cicorie e i cavoli potranno essere offerte ai nostri avicoli in una rastrelliera, oppure appendendole a un gancio nel pollaio e lasciando che vengano così becchettate. Attendete che le piante siano totalmente sviluppate; potete anche offrirle quando stanno iniziando ad andare in fioritura.

Curare l’alimentazione dei nostri avicoli è estremamente importante, e può richiedere tempo e impegno, ma i risultati dei nostri sforzi non mancheranno e la soddisfazione di vedere i nostri animali sani e felici ci appagherà completamente!

E voi vi preparate da soli in casa il mangime per le vostre galline o lo acquistate? E se lo preparate autonomamente vi ritrovate nelle indicazioni fornite nell’articolo o procedete in modo differente, con altri ingredienti e altre percentuali? Raccontateci le vostre esperienze in proposito nei commenti qui sotto.

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