Galline, Pollai e Uova nella storia e cultura

Archeotterige (archaeopteryx), l’anello di congiunzione tra dinosauri e galline

Forse più di una volta ci siamo soffermati con stupore ad osservare gli occhi e le rugosità della testa delle nostre galline, nonché le squamosità dei tarsi e delle dita, e forse più di una volta abbiamo collegato queste caratteristiche fisiche a qualche dettaglio rassomigliante presente nelle incredibili creature preistoriche.

Ed effettivamente questo ipotetico collegamento non è poi così inverosimile, dato che le attuali galline, che tutti noi alleviamo nel nostro bel pollaio (in campagna, in giardino, o addirittura in casa), sono certamente tutte discendenti dal gallus gallus, e conservano ancora oggi alcune caratteristiche di quella antica creatura che rappresenta l’anello di congiunzione tra dinosauri e galline e che è una vera e proprio icona rappresentativa della teoria dell’evoluzione: l’Archeotterige (archaeopteryx).

Occhio di dinosauro o di gallina?

Il primo esemplare fossile di Archeotterige (archaeopteryx) fu rinvenuto nel 1861 e si rivelò un ottimo esempio a supporto delle teorie evoluzioniste del famoso naturalista e biologo inglese Charles Darwin; del tredicesimo (e ultimo) esemplare fossile rinvenuto di Archeotterige è stata data notizia nella primavera di quest’anno (2018) ed è attualmente esposto in Baviera nel Dinosaurier Freiluftmuseum Altmühltal (Parco dei Dinosauri) a Denkendorf.

Da sempre l’Archeotterige ha rappresentato la forma di transizione nella catena evoluzionistica che congiunge i dinosauri agli uccelli e che ha portato ai moderni avicoli e alle nostre galline; ma non sono mancate le critiche e le accese discussioni fra sostenitori e critici della teoria darwinista dell’evoluzione.

L’archeotterige (archaeopteryx) anello di congiunzione tra il T-REX e il Gallus Gallus? (SMH GRAPHIC).

Vediamo allora di scoprire alcuni dettagli in più su questo “progenitore giurassico” delle nostre galline, dai primi studi paleontologici alle ricerche più recenti.

Archeotterige (archaeopteryx)

La ricostruzione museale dell’archeotterige (Müncheni Palaeontológiai Múzeum).

Il nome Archaeopteryx deriva dal greco ἀρχαῖος, archàios, “antico”, e πτέρυξ, ptéryx, “piuma” o “ala”, da cui si evince come sia stato da sempre riconosciuto come il più antico “pennuto” mai fino ad ora conosciuto; questa denominazione risale al 1861, quando ne furono rinvenuti i primi resti fossili (tra cui anche il primo esemplare completo).
In tedesco il nome viene semplificato in Urvogel, che tradotto significa “antico pioniere” o “primo uccello” o ancora “uccello ancestrale”.

L’Archeotterige visse nell’attuale Germania meridionale nel corso del Titoniano (Giurassico superiore, circa 151-149 milioni di anni fa); in quel periodo l’Europa era composta da un arcipelago di isole tropicali circondate da un mare caldo poco profondo, posto molto più vicino all’equatore rispetto a dove si trova ora. Si nutriva di lucertole, rane, insetti, farfalle, falene e libellule.

In paleontologia è un dei ritrovamenti più famosi e significativi per la teoria dell’evoluzione perché il suo rinvenimento cadde proprio nel momento più opportuno per i darwinisti, ovvero nel 1861, solo due anni dopo che Darwin aveva dato alle stampe il suo celebre volume “L’origine delle specie”; e Darwin stesso scrisse: “Si è sempre pensato che l’intera classe degli uccelli sia comparsa improvvisamente durante il periodo Eocene, ma oggi sappiamo, grazie agli studi di Owen, che un uccello visse nel Giurassico, Archaeopteryx, con la sua lunga coda da lucertola, recante una coppia di piume su ogni lato e con le ali dotate di artigli liberi, scoperto nei calcari di Solnhofen. Nessuna scoperta recente dimostra così fortemente quanto poco sappiamo degli ex abitanti di questo mondo.”

La sua fama planetaria di “fossile star” fu tale che, ad esempio, un esemplare di Archeotterige fu fatto comparire nel celebre film animato “Fantasia” (1940) di Walt Disney (che poi, nel tempo, ha dato vita anche a numerosi e famosissimi personaggi di galli e galline); e ancora: un asteroide della fascia principale (regione del sistema solare situata grossomodo tra le orbite di Marte e di Giove), scoperto nel 1991, è stato chiamato Archaeopteryx e uno dei famosi Pokémon è ispirato proprio all’Archeotterige (il Pokémon Archeops).

L’Archeotterige di Walt Disney in Fantasia (1940).
Pokémon Archeops.

Le dimensioni dell’Archeotterige sono simili a quelle di un piccione, una gazza o tutt’al più di un corvo, data la lunghezza massima rinvenuta di circa 50 cm.

Le ali erano ampie e arrotondate alle estremità e le piume erano strutturate in maniera molto simile a quelle degli odierni avicoli, e questo sembra evidenziare che l’evoluzione delle piume iniziò ben prima del tardo Giurassico. Interessanti gli studi che hanno messo a confronto le ali dei dinosauri piumati (quali Anchiornis) con le ali di Arcaeopteryx.

Altre caratteristiche da uccello sono la leggerezza delle ossa e del cranio e la grandezza degli occhi rispetto alla testa.

Come per le nostre galline, dallo studio degli anelli ossei di supporto agli occhi (anelli sclerali), risulta che l’Archeotterige avesse uno stile di vita diurno (così come la maggior parte degli uccelli attuali).

A differenza degli avicoli moderni l’Archeotterige possedeva  anche molti tratti da dinosauro carnivoro, tra cui la presenza di denti nel becco, di artigli estensibili e di una lunga coda ossea da rettile (che probabilmente veniva usata come bilanciere per il corpo quando si spostava a terra).

L’evoluzione da Archeotterige a Gallus Gallus.

I rinvenimenti di esemplari fossili di Archeotterige (archaeopteryx)

Dal primo ritrovamento del 1859 ad oggi sono stati rinvenuti 13 esemplari fossili di Archeotterige (archaeopteryx) ed ognuno di loro ha contribuito a dare prova del processo evolutivo, confermando quindi l’ipotesi di Darwin.

Gli esemplari rinvenuti sono:

  • L’esemplare di Londra (1859)
  • L’esemplare di Berlino (1874)
  • L’esemplare di Eichstätt (1951)
  • L’esemplare di Maxberg (1956 – scomparso)
  • L’esemplare di Haarlem (1970 – riclassificato)
  • L’esemplare di Solnhofen (1970)
  • L’esemplare di Daiting (1990)
  • L’esemplare di Monaco (1992)
  • L’esemplare di Bürgermeister-Müller (2000)
  • L’esemplare di Thermopolis (2005)
  • L’esemplare in studio presso l’università di Monaco (ancora senza nome) (2011)
  • L’esemplare rinvenuto nella cava Schamhaupten (ancora senza nome) (2014)
  • L’esemplare rinvenuto nella cava Schamhaupten (ancora senza nome) (2018)

Eccone di seguito una splendida carrellata:

L’esemplare di Londra (1859).
L’esemplare di Eichstätt (1951).
L’esemplare di Maxberg (1956) – scomparso.
L’esemplare di Solnhofen (1970).
L’esemplare di Daiting (1990).
L’esemplare di Monaco (1992).
L’esemplare di Bürgermeister-Müller (2000).
L’esemplare di Thermopolis (2005).

Caratteristiche del volo dell’Archeotterige (archaeopteryx)

Nel corso degli anni uno dei dibattiti più vivaci è stato circa l’abilità e il metodo di volo dell’antico pennuto.

La maggior parte degli scienziati sostiene che l’Archeotterige non fosse in grado di volare con battito regolare e per lunghe tratte, e non fosse neppure in grado di veleggiare come fanno molti rapaci e alcuni uccelli marini, che restano in aria per periodi anche molto lunghi; in effetti, l’Archaeopteryx ha una conformazione delle ali idonea soltanto a brevi voli, per fuggire dai predatori o superare ostacoli (il suo attaccamento alare è infatti più prossimo alle membra umane che alle moderne ali di uccello).
La sua coda era lunga e ossuta, con lunghe penne; tra gli uccelli viventi con le piume, questo tipo di coda è aerodinamicamente la peggiore possibile.

Come un attuale fagiano o gallina, gli Archeotterigi erano “volatori occasionali”.

Gli studi sull’evoluzione del becco dall’Archeotterige (archaeopteryx) agli avicoli odierni

Il paleontologo Jack Horner.

Il classico becco (ovvero senza denti), assente nell’Archeotterige e presente in tutti gli avicoli moderni, risulta essere (insieme alla capacità di volare) uno degli elementi chiave del successo evolutivo degli uccelli.
Per indagare questo elemento dell’evoluzione, la scienza negli ultimi anni ha azzardato progetti molto ambiziosi (al limite delle implicazioni etiche) di ricostruzione dei meccanismi molecolari che hanno portato, nel corso dei milioni d’anni, alla formazione del becco.

Nel 2012, il paleontologo Jack Horner, consulente scientifico del film “Jurassic Park” e direttore del Museum of the Rockies nel Montana, ha presentato un progetto di evoluzione inversa (molto discusso dal punto di vista etico e molto discusso dal punto di vista scientifico in quanto ritenuto un’operazione mediatica “da circo” senza alcun fondamento): far nascere un dinosauro non dal sangue di una zanzara, ma da un uovo di gallina, risvegliando cioè i caratteri ancestrali degli uccelli, che sono ancora visibili in alcune fasi dei loro embrioni.

Nel 2015 un team di scienziati di Yale e Harvard ha condotto un esperimento (anche questo molto discusso dal punto di vista etico), che ha visto sviluppare degli embrioni di uovo di gallina (per i quali non è stato portato a termine il periodo di cova) sprovvisti di becco, ma con un muso molto simile a quello dei dinosauri antenati degli uccelli.

Raccolta di immagini tributo all’Archeotterige

Video-animazione tributo all’Archeotterige

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