Ricette con Uova

Uova alla monachina, una tradizionale ricetta pasquale napoletana

La cucina napoletana è nota per una tradizione culinaria frutto di scambi e interazioni con numerose altre culture mediterranee ed europee, tra cui, in particolar modo, quella francese.
Anche questa ricetta, in cui l’uovo incontra la besciamella, è un tipico antipasto o secondo piatto pasquale, che pare proprio trovare origine nel compromesso tra la cucina partenopea e la cucina francese (così come molti altre ricette).

Il nome “alla monachina” richiama subito alla mente un’altra ben nota ricetta della pasticceria partenopea – “Le monachine” – la quale risulta derivare dalle monachine del noto “Monastero delle Trentatré” a Napoli (fondato nel 1585 e denominato “delle trentatré” sia in ricordo degli anni di Cristo, sia per il numero massimo di monache che poteva ospitare); qui è la crema pasticcera, adornata di amarene, che farcisce una pasta sfoglia croccante.

La monachina (Fotografia a cura di Anna Calabrese – La Cucina di Anisja).

Uova alla monachina: origini e storia

Le uova alla monachina sono una delle tante ricette partenopee nate a Napoli tra il XVIII e il XIX secolo; la presenza stessa della besciamella è un elemento che ne tradisce l’origine.
E’ quindi una ricetta nata nell’ambito della rivoluzione gastronomica che si verificò a Napoli sotto il regno dei Borboni. Il complicato rapporto matrimoniale fra Ferdinando IV di Borbone, il “Re Lazzarone”, e la regina Maria Carolina d’Austria, raggiunse un compromesso grazie al connubio tra la cucina partenopea e le influenze culinarie francesi.

Ritratto di famiglia di Maria Carolina d’Asburgo e Ferdinando IV di Borbone, il “Re Nasone”.

Si racconta che Maria Carolina d’Austria non gradisse i sapori troppo marcati della cucina napoletana e che dunque chiese aiuto alla sorella Maria Antonietta, regina di Francia, che le inviò alla corte di Napoli alcuni fra i migliori cuochi francesi (detti i monsieur) per educare i cuochi partenopei ai gusti più ricercati delle aristocratiche corti francesi.

I cuochi partenopei presero così l’appellativo di Monsù (da monsieur) e poi di Monzù; ma il carattere della cucina partenopea era così marcato e forte che non andò a scomparire, bensì subì una trasformazione che la vide arricchirsi con creme e preparazioni tipiche francesi.

Uova alla monachina: la ricetta

La ricetta delle uova alla monachina è molto semplice, richiede pochi ingredienti e poco tempo di preparazione, e forse è solo importante stare attenti ad una buona manualità.

Periodo dell’anno consigliato:
Questa è una delle tante ricette con uova da servire nella domenica di Pasqua (come antipasto o secondo piatto), ma gli ingredienti sono disponibili in ogni periodo dell’anno e quindi, con le uova fresche deposte dalle galline ovaiole del nostro piccolo pollaio domestico, potremo realizzare questo piatto appetitoso ogni volta che ne avremo voglia (tranne che nei periodi di pausa di deposizione delle uova da parte delle nostre galline).

4 uova “del nostro paniere”.

Difficoltà:
Bassa.

Ingredienti per 2 persone

  • 4 uova sode “del nostro paniere”
  • 40 gr di farina
  • 20 gr di burro
  • 200 ml di latte
  • sale
  • 1 uovo (per impanatura)
  • farina (per impanatura)
  • pangrattato (per impanatura)
  • olio di arachidi (per friggere)

Preparazione

Per prima cosa, preparate le uova sode e lasciatele ben raffreddare prima di togliere il guscio.

Prepariamo quindi la besciamella, facendo sciogliere il burro in un tegamino e aggiungendo la farina, mescolando energicamente. Aggiungiamo il latte e un pizzico di sale e facciamo cuocere la besciamella, mescolando con continuità fino a quando si sarà addensata.
E’ importante che la besciamella sia fatta cuocere fino a quando sarà abbastanza corposa e densa: in questo modo farà da collante.

A questo punto procediamo a sgusciare le uova sode, dividendole a metà longitudinalmente, e privandole poi del tuorlo, che andremo ad aggiungere alla besciamella preparando così un composto denso e omogeneo, da riposizionare poi nell’uovo al posto del tuorlo stesso.

I tuorli e gli albumi sodati e la besciamella.
Il composto di besciamella e tuorli.

Questa è l’operazione più complessa dal punto di vista della manualità, tanto che alcuni propongono di non ricomporre l’uovo, ma di utilizzare il composto di tuorlo e besciamella posizionandolo in abbondanza sulle due metà, come a ricostruire la forma della metà mancante.

Due uova ricomposte e due uova parzialmente ricomposte.
Due uova ricomposte e due uova parzialmente ricomposte.

Una volta ricomposte le uova (o parzialmente ricomposte), posizionarle nel congelatore e far rassodare per circa 1-2 ore (è sufficiente anche soltanto un’ora).

A questo punto procediamo con l’impanatura (passando le uova prima nella farina, poi nell’uovo leggermente battuto e poi nel pangrattato) e poi friggiamo in olio di arachidi bollente utilizzando un pentolino alto e stretto.

Le uova impanate.

Quando l’impanatura risulterà dorata, le uova alla monachina saranno finalmente pronte per essere servite; è importante servirle calde per apprezzare la cremosità del composto di besciamella e tuorlo.

Le uova “alla monachina” ancora calde, pronte per essere servite.
Le uova “alla monachina” ancora calde pronte per essere servite (dettaglio delle due diverse farciture).
La cremosità della farcitura.

Uova alla monachina: consigli e varianti

  • Alla farcitura potete aggiungere, oltre alla besciamella e ai tuorli sodi, anche del parmigiano grattugiato e/o noce moscata e/o erbette aromatiche (prezzemolo, timo, basilico, ecc.).
  • Per una preparazione più leggera potete cuocere le uova alla monachina in forno: adagiatele su una teglia rivestita con carta forno, spennellatele con l’olio e fate cuocere in forno già caldo a 200° per una decina di minuti o fino a quando non saranno dorate.
  • Le uova alla monachina vanno consumate subito. Se dovessero avanzare potete conservarle in frigo per un giorno, all’interno di un contenitore ermetico.

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