Come le galline mi hanno insegnato a non temere le (mie) ali | Tuttosullegalline.it
Il Gallinario - Libro illustrato sulle galline e il loro meraviglioso mondo

Un viaggio terapeutico nel senso più bello e profondo del termine, di conoscenza di sé, animico, a tratti quasi sciamanico.

Un racconto autobiografico di risalita, un percorso condiviso e reso possibile grazie all’aiuto degli animali – in questo caso ad un piccolo gruppo di galline – che dona forza e coraggio a chiunque lo legga, e che ci spinge a ricercare sempre il nostro piccolo/grande pezzo di cielo in cui volare.

Quando Loredana ha condiviso con noi questa sua intima ed emozionante storia del suo rapporto con le galline ne siamo rimasti davvero affascinati e coinvolti, e non abbiamo potuto fare a meno di chiederle se poteva piacerle l’idea di condividerla anche con tante altre persone appassionate del mondo avicolo e innamorate dei propri animali.
La sua risposta affermativa ed entusiastica ci ha reso davvero molto felici, e ringraziandola di cuore per aver comunque avuto il coraggio di esporre una parte di sé così personale e carica di vissuto, vi lasciamo alle sue parole.

Pollai da Giardino e Accessori per allevare Galline

Come le galline mi hanno insegnato a non temere le (mie) ali

Loredana con una delle sue galline

Esattamente un anno fa è iniziata la mia terapia. Perché per me, le galline, sono state delle grandi dottoresse!

Ho trascorso la vita con una enorme, inspiegabile e terribile fobia delle ali.

Quando si ha una paura così marcata e invalidante emotivamente, ci si chiede il perché, e lo si va a ricercare nei più remoti meandri della propria vita, sia attraverso ricordi potenzialmente scatenanti sia attraverso un iter più animico.
Ma introspezione e riflessione a riguardo non sono mai bastati a farmi superare un così grande blocco emotivo.

Oltre che il terrore per quel rumore assordante di battito d’ali che mi paralizzava, aggiungevo la pena di non poter intervenire ogni qualvolta un essere alato necessitava soccorso. Per me, sempre stata molto sensibile al regno animale, era un problema sommato all’altro.

Più di una volta, vivendo in campagna, ho ricevuto il consiglio di prendere qualche gallina per le uova, mi sarebbe piaciuto tanto… ma non ero in grado, neppure di ipotizzarlo.

È successo che un giorno, durante un periodo di forte tristezza legata alla mia vita e al barcollare della mia salute, ho deciso di rimettere in piedi tutto ciò che di me strisciava e non volava.
Ciò che mi era chiaro era che il rimuginare non mi portava a nulla e avrei dovuto indossare l’armatura e combattere sul lato pratico.

Accoglienza ed avvicinamento

Quando ho deciso di guarire ho capito che la mente da sola non arrivava a tanto.

Con le galline ho ricevuto una lezione profonda: la paura, per essere superata sul piano umano, va materializzata. Accettai così di accogliere in casa tre galline e un gallo.

Il primo giorno del primo pollaio
Il primo giorno del primo pollaio

Ricordo ancora quando mi venne portata la scatola dove loro strillavano… ho respirato profondamente e mi sono affidata al mio flebile intento.

Sei mesi di lotta per entrare nel pollaio e prendermi cura di loro, iniziare a studiarne i movimenti, fare amicizia con quel battito d’ali.

Il gruppo era costituito da esemplari un po’ diffidenti e questo fu un bene, perché il loro stare in ritirata mi permetteva di fare passi graduali senza essere costretta a un contatto eccessivo.

L’osservazione mi ha poi aperto un mondo, fatto di mille segnali di comunicazione, di caratteri marcati, di gerarchia, di aggregazione, di istinto. Me ne sono innamorata.

Trascorrevo ore ad osservarle. I miei occhi, il mio olfatto e le mie orecchie trovavano una nuova abitudine… e dove il conosciuto prende il posto dell’ ignoto, lì la paura si allontana.

Il contatto terapeutico

Quando mi sono sentita più a mio agio ho deciso l’ingresso di tre ovaiole Isa. Le ho comprate sapendo che mi avrebbero costretta a un passo in più: il contatto.
Ricordo come erano piccine quando arrivarono a casa, eppure erano così grandi per me.

Il giorno dell'arrivo delle Isa
L’arrivo delle Isa

Ebbero bisogno di una settimana di assestamento e poi si sentirono a loro agio, diventando affabili e curiose. Mi incantai a guardare, il giorno in cui unii i due gruppi, la perfetta armonia che, tra una beccata e l’altra, segnava la creazione di una nuova famiglia, di esemplari rispettosi e soprattutto felici…
Farle uscire a razzolare tra erba e fiori era uno spettacolo.

Le galline e il gallo Achille che razzolano libere nel prato
Le galline e il gallo Achille che razzolano libere nel prato

Durante la loro prima muta ho raccolto tutte le piume creando il mio barattolo terapeutico, dove infilavo la mano di frequente e mi abituavo a quella sensazione di morbido e leggero che non conoscevo.

La raccolta delle penne e delle piume durante la muta...
La raccolta delle penne e delle piume durante la muta…
...e la realizzazione del barattolo terapeutico.
…e la realizzazione del barattolo terapeutico.

Un giorno, spaventata perché una delle ovaiole non riusciva a rientrare al pollaio, ho preso il coraggio nelle mani e nel cuore: sono andata a prenderla, a tirarla su e a riportarla a casa. Non posso descrivere il panico e la felicità insieme…

Da lì, un passo dopo l’altro, le ho toccate, coccolate e ringraziate… si, le ho tanto ringraziate, e in quel pollaio, chiusa con loro, seduta per ore ho pianto e riso, di loro, e di me.

Le ali della guarigione

Loredana con le ali
E sono nate anche le mie ali…

Spiegare le loro ali con le mie mani è stato aprire un mondo.
Sentire quel battito che mi terrorizzava, come fosse invece una grande potenza, mi ha evoluta.

L’ala… questa possibilità di sollevarsi con un gesto che non è solo un balzo, ma la determinata scelta di spostare perfino l’aria, e ritirarsi su da ogni bassa fragilità.
Non solo ergersi dopo essersi sentiti bastonati, ma mirare al cielo più alto e godersi il proprio volo.

Oggi, oltre Rosita, Miss O’Hara, Giuditta, Achille, Billa, Bella e Bolla, sono nati anche 5 meravigliosi pulcini.

E sono nate anche le mie ali

Chioccia con i pulcini
Chioccia con i pulcini

4 Commenti

  1. Bellissima e commovente storia. Ti invidio sinceramente. Amo tantissimo gli animali ma purtroppo abito in città, in appartamento e mi limito a sognare una vita come la tua 🙂 Buon Natale e felice anno nuovo.
    Ciao Erika

    • Ciao Erika, abbiamo letto il tuo commento e non possiamo far altro che risponderti! Non ti limitare… lavora ogni giorno un granellino per raggiungere il tuo sogno, che poi le cose si realizzano! Noi restiamo in attesa di ricevere, prima o poi, una tua foto dalla campagna con te sommersa di animali (e da tante galline, ovviamente!)! 🙂 E poi oggi è Natale, tutto è possibile! Un caro saluto e tantissimi auguri!!!

  2. Per le galline ho un debole, lo ammetto. Le adoro e sogno un giorno di poter vivere in campagna, con i miei animaletti preferiti. Per ora sto ancora cercando il “posto” della mia vita. Leggerò con calma tutti gli articoli di questo stupendo blog. A presto, EriKa.

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